Trapianto di cornea o cheratoplastica

Il tessuto donatore e le Banche degli Occhi

La diffusione di Banche degli Occhi su tutto il territorio nazionale e la standardizzazione delle procedure, in accordo con le direttive della Associazione Europea delle Banche degli occhi (EEBA Technical Guidelines), ha aumentato la disponibilità di tessuti e notevolmente migliorato la qualità delle cornee innestate. Oggi, in alcune regioni, la disponibilità supera le richieste e, grazie all’affinamento delle tecniche di selezione e conservazione dei tessuti corneali, si è quasi annullato il numero di fallimenti del trapianto per non-idoneità della cornea donata (scompenso primario precoce).
Questi eccellenti risultati non devono però far calare l’impegno nei confronti della donazione ed è necessario proseguire nella ricerca finalizzata a migliorare ancora la qualità dei tessuti innestati e ridurre i rischi legati all’innesto di un tessuto omologo.

La cheratoplastica

Oggi possiamo distinguere tre tipi di intervento in base alla porzione di cornea che viene trapiantata:

  1. Cheratoplastica perforante (PKP) quando viene sostituita la cornea a tutto spessore
  2. Cheratoplastica lamellare anteriore (ALK): viene trapiantata la parte anteriore della cornea, a profondità variabile, ma non viene rimosso lo strato posteriore (membrana di Descemet ed endotelio)
  3. Endocheratoplastica (DSAEK e DMEK): viene sostituito solo lo strato posteriore, endotelio e Descemet

 

Bibliografia

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